
Bibi Agosto
nata a Udine
attualmente vive e lavora a Dublino
I lavori di Bibi Agosto propongono brani di realtà costruita o “accudita” con un delicato distacco. Eléna si staglia con movenze da danzatrice, racconta la sua storia, manifestandosi come forma e come identità.
In Cantimuti la poetica mimica dei volti senza suono si impone come fosse una scoperta.
Francis, che l’artista aveva presentato alla rassegna Sticeboris nel 2007, è il ritratto di un abitante di Pavia, un poeta friulano in un angolo di campagna, disarmato e cocciutamente solitario come i matti. Francis declama le sue liriche dal sapore vagamente apocalittico dietro a uno strano microfono. Il friulano dolce della bassa si spande per la campagna, ma suona estraneo alla sua stessa terra. Le riprese e l’ambientazione sembrano attribuire al poeta un ruolo da “benandant”, il protagonista delle battaglie notturne contro i demoni. Ma si tratta di un benandant privo di orpelli fascinosi, solo con la sua nuda e cruda radice.
Altre opere video di Bibi Agosto si trovano nel sito www.vimeo.com
di Eleonora Gregorat
Per video installazione si intende un tipo di arte visiva nata intorno agli anni settanta. Si tratta di un'installazione che mediata da uno schermo la cui caratteristica principale è il creare e rappresentare, per mezzo di una proiezione video, una realtà altra e artefatta con l'obiettivo di provocare nello spettatore particolari emozioni.
In questo video la protagonista, Elèna, si muove in un contesto asettico, la cui scenografia è composta da uno scorcio di una porta. L'enigma della porta è quello di non sapere se ci troviamo dentro o fuori di un ipotetico spazio.
Il performare dì Elèna sulla scena video, più che richiamare ad una archia di un corpo che si costruisce cercando di conquistare lo spazio, rimanda ad una danza di tipo anarchico dove il corpo si spezza e si decostruisce rapportandosi ad uno spazio che la fa danzare, depistando radicalmente lo spettatore da un "accesso" intellettuale, lo si accompagna in un livello di ricezione fisico e carnale. Danza come destrutturazione del corpo attraverso movimenti rattrappiti, spasmodici accompagnati da uno sguardo che trapassa lo spettatore andando oltre la dimensione del momento presente. Un corpo apparentemente sospeso e mosso da fili invisibili.
La rappresentazione tridimensionale o video installazione, è in continuo mutamento e coinvolge l'utente totalmente, rendendolo protagonista della realtà parallela proiettata dallo schermo, diventando così parte integrante dell'opera stessa.
di Martina B.