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rosa bernal
rosa bernal
1. Elemento
2. Corpo
3. Dimensione
4. Centro
5. Silenzio perfetto
6. Nervi
7. “Togli”
8. Colui
9. Protezione
10. Produttività
11. Ambizione
12. Limite
13. Abbandonato
Non seppe quando incominciò a dormire e a cadere. Fu una lunga caduta piena di colpi in testa, fatta di capitomboli continui. Quando finalmente aprì gli occhi, Alice si trovò di fronte il bianconiglio: “Terra, aria, acqua, fuoco. Qual è il tuo elemento?”
“Come? Cosa dici? Non capisco. Dove sono?” Bianconiglio tirò fuori il suo orologio e con segni d'impazienza si mise a gridare: “We shall be too late! We shall be too late! Devi rispondere. La regina ci aspetta!”. Alice volle prendersi del tempo. Riassestando le curate pieghe del suo vestito si guardò intorno e rispose: “Non conosco nessuna regina. Dove è la mia mamma?”
-“Chi ha detto di parlare delle mamme qui? Piuttosto devi dichiarare in che parti del tuo corpo assomigli di più a tuo padre?”
- “Una parte del corpo? Dovrei parlare di alcuno dei miei 23 cromosomi? Dei miei zigomi? O della mia clitoride?”
Bianconiglio sparì, rosso in faccia e furibondo. Si era fatto troppo tardi, doveva correre, correre, correre. Quindi Alice si trovò in un bosco fitto di quadri, di affreschi sbiaditi, di tour Eiffel capovolte, e poi anche di fiori parlanti. “Allora, Alice, qual è la dimensione più “significante” delle tue opere? Guarda, arriva il gatto! E' il tempo di Cheshyre. Lui sorride. Devi rispondere!”
- “Le mie opere, sì certo. Ma... opere non ne ho. Le mie opere sono la vita, la mia vita. Io che cado e trovo un coniglio e dopo un gatto, senza capire. Dove è la mia..?”
“Se non vuoi parlare del significante allora devi spiegare che cosa vivi come centro?” I fiori incominciarono a infoltirsi intorno a lei. Non riusciva a respirare. Era diventata piccola e minuta.
Allora, scappa, inciampa. Dal centro passa ad una periferia. Si ritrova in un centro -ma solo pedonale- con dei suoni perfetti. Perfetti quanto la voce umana. “Alice, siamo qui, non perderti. C'è la regina che ti aspetta!
-“No, non mi può aspettare colei che non esiste. La regina dei cuori abita nei giardini delle rose malvagie. Io qua ho solo i miei occhi, le mie mani, il mio cervello. Provo a venirne fuori ma il centro è periferia: la periferia diventa un centro. Tutto mi è stato tolto. Dove sono? Dove è la m...?”
-“Non sono queste delle domande da porre... Alice! Tu qua non sei quella che fa le domande”, disse la Regina. “Solo io faccio le domande! Quindi, solo io posso parlare. E guardare!”
Alice tremava accovacciata contro l'albero. “Apri gli occhi, Alice. E' solo un brutto sogno, Alice, Alice, torna qua”. Intanto, il cappellaio matto sorrideva.