11/03/10

.b iotest : a. Susanna Pavan

.b iotest : a.

susanna pavan

1. Elemento

2. Corpo

3. Dimensione

4. Centro

5. Silenzio perfetto

6. Nervi

7. “Togli”

8. Colui

9. Protezione

10. Produttività

11. Ambizione

12. Limite

13. Abbandonato


1. il mio elemento è il fuoco, ma trovo che l'aria sia un fenomeno
irraggiungibile in quanto a potenza e leggerezza, una forza che si
espleta nel movimento delle nuvole e delle fronde degli alberi...

2. rivedo mio padre più nell'atteggiamento sognatore che nelle parti
fisiche...sono identica a mia madre.

3.la dimensione è una delle difficoltà maggiori rispetto all'idea di
occupare uno spazio indefinito. Ho cominciato con una dimensione
intima, piccola, un racconto a tappe...affrontare una dimensione più
grande è di conseguenza un racconto più lungo, più articolato che
necessita della spontaneità che fa parte del racconto di se
stessi...non mi mette a disagio ma ha un impatto diverso, parla di
tante cose, tutte insieme.

4.ogni racconto ha bisogno di un inizio, un punto preciso da cui
partire, determinare uno spazio (anche fisico) in cui mettere il primo
punto...il mio centro è il vuoto, lo spazio libero, quello in cui
lasciar posto al vagare dell'immaginazione o all'estensione dello
sguardo, quello che lo circonda è la storia raccontata, l'immagine che
ho delle forme che si sviluppano e delle spore che si diffondono, un
morbido pulviscolo che arriva dappertutto...

5.quando lavoro tendo a riempire il silenzio di voci lontane, un
sottofondo anche poco interessante. la modulazione della voce è
rumorosa quanto basta a non farti sentire isolato, oppure il suono di
uno strumento solo, capace nel suo virtuosismo di modulare le
emozioni.

6. le immagini nascono soprattutto nel cervello, non posso però fare
a meno di guardare per ore le radici delle piante, i rami degli alberi
e il loro modularsi tortuoso, le pelurie delle piante che nascono, le
linee di forza che danno forma alle foglie o ai fiori, la disposizione
dei pistilli nelle corolle o le forme degli stami che accolgono i
petali...dalla più piccola alla più grande.

7.tolgo la materia, mi interessano di più le linee guida delle
forme, gli spazi che si aprono tra una forma e l'altra, come le linee
delle pavimentazioni o le crepe sui muri, ma anche i solchi lasciati
dalle ruote nel terreno morbido in cui spesso mi perdo!

8. sono abituata ad essere io stessa la prima e unica spettatrice del
mio lavoro, inutile confermare il leggero disagio di sentire occhi che
guardano il mio lavoro, ma allo stesso tempo sono molto curiosa di
sapere cosa vede chi guarda. non voglio comunicare a forza la mia
visione, la vorrei solo raccontare per condividere il benessere che
provo a sentirmi dentro l'opera.

9.il desiderio di protezione arriva in maniera molto spontanea
soprattutto nei confronti del mondo vegetale, per tutto ciò che è in
grado di mettere radici o che può essere commestibile...la ruggine
delle mele o le piante in vaso, ma anche per gli oggetti che siano
voluti o trovati,il fare con le mani, il microcosmo...sono storie che
si raccontano da sole e hanno bisogno di molto tempo per farlo, per
questo sento di dover proteggere ed esaltare il loro percorso.

11.l'unica vera ambizione è la possibilità di perdermi in
tranquillità tra i pulviscoli.

12.il mio limite coincide con la mia ambizione, mi perdo tra i pulviscoli.

13.mi è piaciuto, mi piace, ma ho lasciato:

il fumetto
la grafica
la matericità del colore
la matericità delle superfici
il colore a olio
il colore ad acquerello
i color field di Rothko (non saprei fare di meglio, e quindi potrei
limitarmi a copiare...sono per me la massima espressione di ciò che
vuol dire colore...)
l'arte concettuale
l'arte figurativa (sono una pessima disegnatrice!)
l'anatomia
suonare uno strumento
fare sport
la scultura
la decorazione
i capelli lunghi
le unghie lunghe
guidare la moto (con il camion ce l'ho fatta!!!)